logo_04.png

  • Insight

Torna indietro

 

 

/inst/formadeltempo/public/data/general/Screenshot-2025-01-16-alle-14.30.44.png

L’intelligenza artificiale: un cambiamento epocale nella formazione aziendale

Immaginate un percorso formativo in cui ogni partecipante ha a disposizione una sorta di mentore digitale sempre a portata di mano.

18 Settembre 2024 - pubblicato in Forma Futuri il Magazine online di Asfor e Apaform - autore Valentina Lanzoni

 

 

Nell’era dell’Homo technologicus, l’uomo ha acquisito competenze inedite grazie alle sue stesse creazioni tecnologiche. La stampa, internet e ora l’intelligenza artificiale (IA) hanno rivoluzionato la nostra percezione del mondo e, in particolare, il modo in cui apprendiamo e insegniamo.

L’integrazione dell’IA nella formazione è l’evoluzione naturale di un processo che, negli ultimi anni, ha visto formazione e nuove tecnologie sempre più vicine. Pensiamo al passaggio a cui abbiamo assistito dalla formazione tradizionale “carta e penna” all’uso di strumenti digitali in aula, all’apprendimento su piattaforme di e-learning e aule virtuali.

L’IA generativa, oggi, si inserisce in questo scenario grazie al livello di complessità raggiunto, che le consente, sostanzialmente, di conversare.

È questa la vera rivoluzione. Non tanto quella di avere uno strumento “onnisciente” a cui chiediamo e ci verrà dato, quanto la possibilità di poter interagire: domandare, riformulare, creare, ricreare, trovando dall’altra parte un interlocutore che usa il nostro stesso linguaggio (sebbene solo all’apparenza). Un linguaggio fluido, gentile, che si adatta, che chiede feedback: quasi “umano”.

Alla luce di ciò, è facile cogliere l’enorme potenzialità dell’IA nella formazione aziendale. Immaginate un percorso formativo in cui ogni partecipante ha a disposizione una sorta di mentore digitale sempre a portata di mano. In questa interazione, sarebbe possibile, in ogni momento e tramite qualsiasi dispositivo tecnologico, chiedere approfondimenti, chiarimenti, traduzioni applicative di contenuti teorici, in un percorso che, via via, è sempre più cucito sul singolo utente. Questo stimola facilmente la motivazione, il rinforzo, il transfer of training, l’emergere del singolo. Vediamo nel dettaglio come.

Le potenzialità dell'IA nell'apprendimento

Motivazione
La motivazione è la forza trainante dei processi di apprendimento. Secondo la teoria dell’autodeterminazione, gli individui sono guidati da tre bisogni psicologici innati: autonomia, competenza e relazione (Deci & Ryan, 1985). L’IA può supportare questi bisogni offrendo autonomia nella scelta delle tematiche da approfondire e nella gestione del percorso didattico, consentendo a ogni partecipante di seguire i propri ritmi e inclinazioni. Offre poi l’opportunità di sviluppare competenze attraverso l’esplorazione degli argomenti, senza escludere l’interazione sociale con il gruppo aula e il docente, che rimane insostituibile in ogni percorso di apprendimento.

Apprendimento continuo e just-in-time
L’IA favorisce un approccio all’apprendimento continuo e just-in-time, offrendo accesso immediato alle informazioni e alle risorse formative di cui si ha bisogno nel momento in cui se ne ha bisogno. Chatbot basati su IA possono rispondere alle domande in tempo reale, fornire supporto durante le attività lavorative e suggerire contenuti formativi pertinenti.

Valutazione, rinforzo e feedback
Le teorie comportamentali sottolineano il ruolo del rinforzo nel modellare il comportamento. Con l’IA conversazionale è possibile avere un rispecchiamento immediato, verificando le conoscenze ottenute e le eventuali lacune. Sistemi di intelligenza artificiale possono analizzare le risposte ai quiz, valutare le performance in simulazioni e identificare aree di miglioramento.

Trasferimento dell’apprendimento
L’IA conversazionale facilita il trasferimento delle conoscenze e competenze ai contesti reali attraverso domande e suggerimenti che colmano il divario tra conoscenza teorica e applicazione pratica.

Valutazione dell’efficacia degli interventi formativi
L’IA facilita la misurazione dell’impatto dei programmi formativi sulle performance aziendali. Analizzando i dati relativi all’apprendimento, all’engagement e alla produttività dei dipendenti, è possibile valutare l’efficacia dei percorsi formativi e identificare le aree che necessitano di miglioramento. Questa capacità di misurazione consente alle aziende di ottimizzare i propri investimenti nella formazione e di massimizzarne il ritorno. In ambito educativo, ad esempio, i docenti si appoggiano a piattaforme come Century Tech, che utilizza l’IA per monitorare i progressi di apprendimento degli studenti e identificare le aree in cui è necessario maggiore supporto.

Learning on the job
È possibile creare dei modelli di simulazione relazionale istruendo la macchina a interpretare uno sparring partner con cui allenare le competenze di influenzamento e di negoziazione. Questa è, in particolare, una delle potenzialità di cui mi sono occupata negli ultimi mesi, lavorando su una nuova prospettiva in cui la macchina diventa un’agente conversazionale con cui fare training sul campo.

Oltre ai benefici sopra menzionati, l’IA può anche automatizzare le attività amministrative legate alla formazione, migliorare la comunicazione e la collaborazione tra i dipendenti e promuovere una cultura dell’apprendimento continuo all’interno dell’azienda.

Le sfide 

L’IA è ancora agli albori del suo sviluppo nel mondo della formazione aziendale, ma il suo potenziale è immenso.
Tuttavia, è importante porre l’accento su alcune sfide che devono essere affrontate.
È importante garantire la qualità e l’accuratezza dei dati utilizzati per alimentare questi sistemi, nonché prevenire il rischio di bias algoritmici. La qualità dell’output dei chatbot IA, infatti, può risentire della presenza di informazioni incomplete o non aggiornate nel materiale usato in fase di addestramento iniziale, dando così adito a possibili imprecisioni nelle risposte. Non possiamo permetterci che un partecipante interroghi l’IA e riceva una risposta sbagliata!

In qualità di Psicologa del Digitale sto lavorando proprio su questo: dare un “confine” all’IA, rintracciare e sottoporre agli utenti solamente le informazioni realmente utili e realmente attendibili. Questo è possibile grazie all’unione di prompt engineering e contenuti editoriali originali, frutto dell’esperienza di esperti in ambito formativo.

Il rischio che corriamo, infatti, è quello di affidarci totalmente alla tecnologia, facendoci sedurre dalla fluidità dell’output che ci restituisce, corretto o incorretto che sia.

Un altro capitolo importante è la problematica legata alla violazione della privacy. Emblematico l’evento che ha visto ChatGPT temporaneamente inutilizzabile in Italia a seguito di un monito da parte del Garante della Privacy. A tal proposito, è fondamentale promuovere la trasparenza e la fiducia tra gli utenti, garantendo loro il controllo sui propri dati e informandoli sulle modalità di utilizzo dell’IA nella formazione.

In conclusione, l’intelligenza artificiale rappresenta un potente strumento per trasformare la formazione aziendale. Ricordiamo, tuttavia, che l’IA è uno strumento, non una soluzione. La sua efficacia dipenderà da come viene implementata e utilizzata all’interno dell’organizzazione. Con la giusta strategia, le aziende che abbracciano l’IA saranno in grado di rendere la formazione più personalizzata, coinvolgente, efficace e misurabile.

 

Riferimenti bibliografici

Deci, E.L., & Ryan, R.M. (1985). Instrinsic motivation and self-determination in human behavior. New York: Plenum.
Bonaventura, B. (2023). Intelligenza Artificiale per la scuola. Un approccio umanistico all’uso didattico dell’IA generativa. Hoepli.

Torna indietro